Lo scorso venerdì approfittando di una nuova Domanda della Settimana ho voluto sondare il terreno chiedendovi cosa pensate dell'Armocromia, quali siano le vostre conoscenze in merito o se considerate utile conoscere la vostra stagione armocromatica. Diversamente dalle settimane precedenti il post è stato un po' "bistrattato", nel senso che non ha ricevuto il solito numero di commenti. Ho pensato che l'argomento non interessasse particolarmente la maggior parte dei miei lettori abituali, ciononostante ho voluto scrivere questo post per rispondere a quelle domande che ho posto a voi e spiegandovi per quali e quante ragioni mi sono avvicinata a questa disciplina.
Di Armocromia sento parlare da anni eppure solo di recente ho scelto di conoscerla meglio, di capire cosa ci fosse dietro quei tanti pregiudizi che gli aleggiano intorno.
Forse perché sto cambiando il mio approccio al make up, forse perché sono stufa di acquistare prodotti che sulla carta mi piacciono moltissimo e che poi, addosso a me, cozzano. Oppure perché più di ogni altra cosa ora con il make up desidero valorizzarmi e non solo provare mille colori diversi.
Si è trattato di un avvicinamento graduale, dovuto principalmente alla lettura di alcuni recenti articoli di Francesca sul suo bel blog ArteMiss Art & Beauty.
Di Armocromia sento parlare da anni eppure solo di recente ho scelto di conoscerla meglio, di capire cosa ci fosse dietro quei tanti pregiudizi che gli aleggiano intorno.
Forse perché sto cambiando il mio approccio al make up, forse perché sono stufa di acquistare prodotti che sulla carta mi piacciono moltissimo e che poi, addosso a me, cozzano. Oppure perché più di ogni altra cosa ora con il make up desidero valorizzarmi e non solo provare mille colori diversi.
Si è trattato di un avvicinamento graduale, dovuto principalmente alla lettura di alcuni recenti articoli di Francesca sul suo bel blog ArteMiss Art & Beauty.
Questi articoli sono arrivati nel momento giusto, quello in cui sentivo l'esigenza di cambiare qualcosa senza sapere ancora bene cosa. Iniziando a disquisire con lei dell'argomento e poi leggendo tanti altri articoli anche su altri siti ( Rossetto e Merletto, Makeup Pleasure, Lara La Biche) mi sono addentrata in questa nuova avventura.
In questo post non parlerò di cos'è l'Armocromia, di sottotono, colorito, croma o temperatura. Ci sono persone che di tutto questo sanno molto più di me e non è mio intento, in questa sede, voler insegnare qualcosa a qualcuno. Questo post vuole essere una riflessione sul tema senza la presunzione di ergermi ad analista senza realmente esserlo. Per capire meglio cosa sia l'Armocromia io vi invito a leggere gli articoli che Annalisa ha scritto sull'argomento.
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Monica Bellucci - Inverno Profondo |
In questo post non parlerò di cos'è l'Armocromia, di sottotono, colorito, croma o temperatura. Ci sono persone che di tutto questo sanno molto più di me e non è mio intento, in questa sede, voler insegnare qualcosa a qualcuno. Questo post vuole essere una riflessione sul tema senza la presunzione di ergermi ad analista senza realmente esserlo. Per capire meglio cosa sia l'Armocromia io vi invito a leggere gli articoli che Annalisa ha scritto sull'argomento.
Lo dico subito così eviterò di ripeterlo più avanti: la ragione per cui l'Armocromia, prima di febbraio di quest'anno, mi sembrava qualcosa di troppo lontano da me è che si basa su delle regole che pensavo potessero starmi strette. Regole rigide, paletti entro i quali dover necessariamente inserirsi. Il trucco per me è sempre stato un gioco, un momento di relax e divertimento, pura e semplice evasione. Io non sono una professionista del trucco ed il trucco non è il mio mestiere: io con il make up ho sempre ritrovato il lato più sbarazzino di me stessa. Se in tutti gli altri ambiti tendo a voler sempre mantenere un rigido controllo, almeno con il make up riesco a lasciarmi andare. Avrei saputo mantenere questo approccio ludico e scanzonato qualora fossi entrata nei meandri dell'Armocromia? Questo tarlo è stato il motivo principale per cui prima del mese di febbraio ho sempre rifiutato di volerne conoscere anche solo le basi.
Quando tutto è cambiato questo tarlo l'ho semplicemente raggirato. Mi sono detta: proviamo, esploriamo, sperimentiamo. Se poi va male, nulla mi vieta di tornare quella di prima, quella che di Armocromia non ne sapeva nulla e poteva permettersi di giocare all'impazzata senza preoccuparsi di quanto le stesse bene o male un certo rossetto o una determinata maglietta.
Determinata a volerne sapere di più sono incappata nel gruppo facebook gestito magnificamente da Annalisa di Makeup Pleasure. Gruppo di cui ignoravo l'esistenza, pur conoscendo, stimando e leggendo Annalisa ormai da diversi anni. Sono entrata e mi è stata data la possibilità, così come a tutte le altre ragazze che vi approdano, di poter fare un'analisi della mia Stagione Armocromatica.
Per fare un'analisi del colore è necessario scattare delle foto con luce naturale in cui comparire struccate, con i capelli posti all'indietro ed una serie di colori e rossetti determinanti a comprendere come la nostra pelle reagisca ad essi.
Per fare un'analisi del colore è necessario scattare delle foto con luce naturale in cui comparire struccate, con i capelli posti all'indietro ed una serie di colori e rossetti determinanti a comprendere come la nostra pelle reagisca ad essi.
Non sto qui a raccontare i vari passaggi, tuttavia l'esito è stato: Inverno Profondo Soft, la stessa di Lily Collins.
Sapevo già che indossare certi colori mi penalizza. Penso ad esempio al beige, all'arancio, ai fucsia accesi, alle varie tinte pastello, all'ocra, al senape, al celeste chiaro. Eppure su tante altre persone stanno magnificamente, perché su di me no? Perché non siamo tutti uguali, of course. Perché non tutti possiamo reggere gli stessi colori e alcuni saranno inevitabilmente troppo o troppo poco.
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Lily Collins - Inverno Profondo Soft |
La vera scoperta, quella essenziale, riguarda il colorito. Per trent'anni ho pensato di essere calda in quanto gialla ma è bastato scattarmi delle foto specifiche per capire che non lo ero affatto. Pare invece che io abbia un sottotono neutro, sono si gialla ma non calda.
Da diverso tempo mi stavo chiedendo com'era possibile che tanti colori caldi mi penalizzassero pur pensando di essere calda ed è stato necessario che io imparassi qualcosa in più su di me per capire che sbagliavo l'approccio. Essere gialli non significa necessariamente essere caldi, tant'è che certi fondotinta definiti warm su di me erano sempre eccessivi, palesemente errati.
Cosa ha significato, per me, conoscere la mia Stagione Armocromatica?
Intanto sono cambiata io, non nell'esatto momento in cui ho conosciuto la mia stagione, ma già quando ho capito di volerlo fare. Nel momento in cui ho aggirato quel tarlo che mi corrodeva io stavo già cambiando e non ero più disposta ad acquistare mille rossetti bellissimi senza sapere prima quanto e come li avrei indossati. Se entro nei negozi, anche quelli di abiti, ora evito di avvicinarmi ad espositori contenenti colori palesemente errati per la mia carnagione ed i miei colori. Che senso ha avere appeso un bellissimo abito rame o ruggine nell'armadio se poi non si riesce ad indossarlo perché non ci dona? Che senso ha spendere dei soldi per qualcosa che poi, a conti fatti, non riusciremo a goderci appieno?
I colori migliori per la mia stagione sono il blu, il verde petrolio, il grigio fumo, il nero smorzato, il bordeaux, il vinaccia. E bene o male con gli abiti posso dirmi fortunata perché già prima di rado acquistavo qualcosa che si discostasse molto da queste tonalità.
Per il make up il discorso è molto più complesso perché ho tante, tantissime tonalità calde o troppo poco profonde per valorizzarmi. Continuerò ad utilizzarle? Ovviamente. Però non voglio acquistarne di nuove. Basta acquistare rossetti arancio o caramello. Basta lasciarsi andare a tonalità troppo accese. Basta farsi ammaliare da collezioni che stanno bene sulla modella di un visual ma non necessariamente su di me.
La mia speranza al momento è di riuscire in questo intento. Ho gli armadietti che straripano di make up che adoro ma anche di trucchi che addosso a me non mi convincono, che non mi valorizzano, che addirittura mi penalizzano. Anche per loro ho speso dei soldi, soldi che mi guadagno con fatica e che non ho mai rubato. Per il rispetto che sento di dover avere verso questo denaro io desidero smettere di acquistare altri prodotti che non si armonizzino bene con i miei colori.
Non perché ora penso di saperne di Armocromia, ci mancherebbe, ma per rendere giustizia a me stessa. Il make up è ancora un bel gioco ma voglio principalmente che mi valorizzi perché solo in questo modo potrò riuscire ad utilizzare in modo consono quello che compro. Se un prodotto su di me non sta bene sarò portata ad usarlo poco e niente ed io non sono una collezionista: quello che acquisto lo voglio usare, altrimenti se ne perde il senso.
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Gwyneth Paltrow - Estate Chiara |
Ultime battute di questo lunghissimo post che molto probabilmente non avrete letto fino alla fine.
La mia conclusione è che sono felice di aver dato spazio a quella voce che mi diceva di conoscere meglio me stessa anche attraverso l'Armocromia. Conoscere la mia stagione mi ha resa più consapevole e no, non mi sento affatto rinchiusa dentro rigidi schemi.
Fondamentalmente credo che l'Armocromia sia uno strumento utile per conoscersi meglio e per meglio comprendere ciò che ha più senso comprare e indossare.
Continuerò a truccarmi con colori che ho già acquistato e magari anche amato ma per il futuro eviterò di discostarmi troppo da quelle tonalità che, a conti fatti, ho compreso di vedermi meglio indosso.